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venerdì 11 gennaio 2008

FIAMME IN IMMOBILE OCCUPATO, EVACUATI CENTO EXTRACOMUNITARI


Un incendio e' divampato questa mattina poco dopo le sette all'interno di un ex istituto scolastico in via Pergolesi occupato da tempo abusivamente da alcuni extracomunitari, la maggior parte di origine somala: la struttura, in cui vivono circa un centinaio di immigrati, e' stata evacuata. I carabinieri, intervenuti sul posto insieme ai vigili del fuoco e a personale della digos, hanno proceduto al controllo di ogni stanza, utilizzando in alcuni casi la forza per aprire porte con all' interno persone ignare di quanto stava avvenendo. L'incendio, che ha interessato in particolar modo il terzo piano dello stabile, e' stato originato dalla valvola di una bombola a gas Gpl, situata in una stanza adibita a cucina. Provvidenziale l'intervento di un maresciallo che e' riuscito a chiudere il rubinetto dal quale fuoriuscivano le fiamme, mentre gli altri colleghi spegnevano quelle che si erano propagate nella stanza. Le operazioni sono state concluse dai vigili del fuoco. Nessuno e' rimasto ferito e intossicato dal fumo

FIAMME IN IMMOBILE OCCUPATO, EVACUATI CENTO EXTRACOMUNITARI


Un incendio e' divampato questa mattina poco dopo le sette all'interno di un ex istituto scolastico in via Pergolesi occupato da tempo abusivamente da alcuni extracomunitari, la maggior parte di origine somala: la struttura, in cui vivono circa un centinaio di immigrati, e' stata evacuata. I carabinieri, intervenuti sul posto insieme ai vigili del fuoco e a personale della digos, hanno proceduto al controllo di ogni stanza, utilizzando in alcuni casi la forza per aprire porte con all' interno persone ignare di quanto stava avvenendo. L'incendio, che ha interessato in particolar modo il terzo piano dello stabile, e' stato originato dalla valvola di una bombola a gas Gpl, situata in una stanza adibita a cucina. Provvidenziale l'intervento di un maresciallo che e' riuscito a chiudere il rubinetto dal quale fuoriuscivano le fiamme, mentre gli altri colleghi spegnevano quelle che si erano propagate nella stanza. Le operazioni sono state concluse dai vigili del fuoco. Nessuno e' rimasto ferito e intossicato dal fumo

DELIBERA SERVIZIO IDRICO, DE ZORDO: «GRAVISSIMA LA FORZATURA DELLA GIUNTA, SIA FORMALMENTE CHE NEL MERITO. E' UNA VERA PROVOCAZIONE»


Questo il testo dell'intervento di Ornella De Zordo, capogruppo di Unaltracittà/Unaltromondo: «E' inaccettabile politicamente e irricevibile formalmente la richiesta del sindaco Domenici di portare lunedì in Consiglio Comunale l'accordo sull'acqua con Acea ed è gravissimo che si minacci lo scioglimento del Consiglio in caso di delibera respinta. Si conferma ancora una volta l'assoluto disinteresse per la attività consiliare e la dignità stessa del Consiglio Comunale: non è ammissibile che una proposta del genere sia stata inserita all'Ordine del giorno senza concordarlo nella conferenza dei capigruppo. Nel merito poi la nostra posizione è chiara e nota da tempo: chiediamo che si operi per una ripubblicizzazione del servizio idrico, posizione largamente condivisa come testimonia il successo della raccolta di firme per una proposta di legge di iniziativa popolare, e l'attività dei movimenti che su questo tema si impegnano da anni. Perché l'acqua è un bene essenziale e non una merce, perché la posizione di Acea e di Suez è stata sanzionata dall'antitrust, perché il servizio non è migliorato mentre i costi per gli utenti sono notevolmente incrementati:non a caso nella relazione annuale del Difensore Civico sul servizio idrico ci sono giudizi severi. Siamo certi che la Sinistra, i cui Gruppi consiliari hanno dato vita in Palazzo Vecchio ad un coordinamento sulla base di un percorso da intraprendere insieme, ma anche su posizioni condivise, fra cui la questione dell'acqua come bene comune, saprà rispondere in modo unitario all'arroganza del Sindaco e del Partito Democratico, respingendo questa iniziativa grave e inopportuna».

DELIBERA SERVIZIO IDRICO, DE ZORDO: «GRAVISSIMA LA FORZATURA DELLA GIUNTA, SIA FORMALMENTE CHE NEL MERITO. E' UNA VERA PROVOCAZIONE»


Questo il testo dell'intervento di Ornella De Zordo, capogruppo di Unaltracittà/Unaltromondo: «E' inaccettabile politicamente e irricevibile formalmente la richiesta del sindaco Domenici di portare lunedì in Consiglio Comunale l'accordo sull'acqua con Acea ed è gravissimo che si minacci lo scioglimento del Consiglio in caso di delibera respinta. Si conferma ancora una volta l'assoluto disinteresse per la attività consiliare e la dignità stessa del Consiglio Comunale: non è ammissibile che una proposta del genere sia stata inserita all'Ordine del giorno senza concordarlo nella conferenza dei capigruppo. Nel merito poi la nostra posizione è chiara e nota da tempo: chiediamo che si operi per una ripubblicizzazione del servizio idrico, posizione largamente condivisa come testimonia il successo della raccolta di firme per una proposta di legge di iniziativa popolare, e l'attività dei movimenti che su questo tema si impegnano da anni. Perché l'acqua è un bene essenziale e non una merce, perché la posizione di Acea e di Suez è stata sanzionata dall'antitrust, perché il servizio non è migliorato mentre i costi per gli utenti sono notevolmente incrementati:non a caso nella relazione annuale del Difensore Civico sul servizio idrico ci sono giudizi severi. Siamo certi che la Sinistra, i cui Gruppi consiliari hanno dato vita in Palazzo Vecchio ad un coordinamento sulla base di un percorso da intraprendere insieme, ma anche su posizioni condivise, fra cui la questione dell'acqua come bene comune, saprà rispondere in modo unitario all'arroganza del Sindaco e del Partito Democratico, respingendo questa iniziativa grave e inopportuna».

DONZELLI (AN): «IL COMUNE CONSEGNA AL "MOVIMENTO DI LOTTA PER LA CASA" L'EX ASILO RITTER, UNA PALAZZINA IN VIALE VOLTA E L'EX ISTITUTO CAMMEO»





«Con la scusa di un progetto regionale per l'auto-recupero il comune di Firenze probabilmente ha intenzione di concedere al "movimento di lotta per la casa" l'ex asilo Ritter in via Reginaldo Giulian, una palazzina di viale Volta e l'ex istituto Bice Cammeo in via Aldini 3 e 5». E' quanto denuncia il consigliere di Alleanza Nazionale Giovanni Donzelli che sulla questione ha presentato una interrogazione e un ordine del giorno. Analoghi atti verranno presentati dal consigliere di AN al Quartiere 2 Vito Poma, per quanto riguarda la palazzina in viale Volta, e dalla consigliera al Quartiere 5 Chiara Moretti sulla destinazione dell'ex asilo. «Da sempre - ha ricordato Donzeli - mi batto contro un certo collateralismo tra la sinistra che governa Firenze e gli estremisti violenti del "movimento di lotta per la casa", ma adesso il Comune potrebbe arrivare al paradosso di trasformare immobili occupati abusivamente in strutture abitative regolari per gli occupanti. Regolarizzando la prepotenza e l'illegalità. Arriveremmo ad assistere alla palese ingiustizia di cittadini onesti che restano senza casa in graduatoria per gli alloggi popolari che vengono sorpassati da chi occupa abusivamente attraverso il Movimento di lotta per la casa» «Un apposita delibera di giunta - sottolinea Donzelli - stabilisce di avviare una variante urbanistica per alcuni immobili tra i quali, appunto, l'ex asilo Ritter, la palazzina di viale Volta e l'ex istituto Bice Cammeo. A giorni in Comune voteremo una delibera di consiglio analoga, che prevede l'adozione di queste varianti urbanistiche. In entrambi gli atti si dichiara che tali immobili "sono oggetto di progetti specifici inseriti nel Programma Regionale di Edilizia Residenziale Pubblica 2003 - 2005 in cui, tra l'altro, si prevede l'assegnazione di contributi per la sperimentazione di forme auto-organizzate di reperimento e autorecupero di abitazioni da assegnare in locazione a canone controllato, con riferimento ad un programma regionale in cui tra i soggetti beneficiari possano essere previste cooperative". Di fatto l'amministrazione, non riuscendo a sgomberare gli edifici li consegnerà ufficialmente a gli occupanti». Con l'ordine del giorno il consigliere di Alleanza Nazionale chiede che l'amministrazione si impegni a garantire che a «al progetto di autorecupero non possano partecipare soggetti coinvolti in occupazioni abusive». (fn)

DONZELLI (AN): «IL COMUNE CONSEGNA AL "MOVIMENTO DI LOTTA PER LA CASA" L'EX ASILO RITTER, UNA PALAZZINA IN VIALE VOLTA E L'EX ISTITUTO CAMMEO»





«Con la scusa di un progetto regionale per l'auto-recupero il comune di Firenze probabilmente ha intenzione di concedere al "movimento di lotta per la casa" l'ex asilo Ritter in via Reginaldo Giulian, una palazzina di viale Volta e l'ex istituto Bice Cammeo in via Aldini 3 e 5». E' quanto denuncia il consigliere di Alleanza Nazionale Giovanni Donzelli che sulla questione ha presentato una interrogazione e un ordine del giorno. Analoghi atti verranno presentati dal consigliere di AN al Quartiere 2 Vito Poma, per quanto riguarda la palazzina in viale Volta, e dalla consigliera al Quartiere 5 Chiara Moretti sulla destinazione dell'ex asilo. «Da sempre - ha ricordato Donzeli - mi batto contro un certo collateralismo tra la sinistra che governa Firenze e gli estremisti violenti del "movimento di lotta per la casa", ma adesso il Comune potrebbe arrivare al paradosso di trasformare immobili occupati abusivamente in strutture abitative regolari per gli occupanti. Regolarizzando la prepotenza e l'illegalità. Arriveremmo ad assistere alla palese ingiustizia di cittadini onesti che restano senza casa in graduatoria per gli alloggi popolari che vengono sorpassati da chi occupa abusivamente attraverso il Movimento di lotta per la casa» «Un apposita delibera di giunta - sottolinea Donzelli - stabilisce di avviare una variante urbanistica per alcuni immobili tra i quali, appunto, l'ex asilo Ritter, la palazzina di viale Volta e l'ex istituto Bice Cammeo. A giorni in Comune voteremo una delibera di consiglio analoga, che prevede l'adozione di queste varianti urbanistiche. In entrambi gli atti si dichiara che tali immobili "sono oggetto di progetti specifici inseriti nel Programma Regionale di Edilizia Residenziale Pubblica 2003 - 2005 in cui, tra l'altro, si prevede l'assegnazione di contributi per la sperimentazione di forme auto-organizzate di reperimento e autorecupero di abitazioni da assegnare in locazione a canone controllato, con riferimento ad un programma regionale in cui tra i soggetti beneficiari possano essere previste cooperative". Di fatto l'amministrazione, non riuscendo a sgomberare gli edifici li consegnerà ufficialmente a gli occupanti». Con l'ordine del giorno il consigliere di Alleanza Nazionale chiede che l'amministrazione si impegni a garantire che a «al progetto di autorecupero non possano partecipare soggetti coinvolti in occupazioni abusive». (fn)

sabato 5 gennaio 2008

SETTIMA EDIZIONE 'BEFANATA AL SINDACO'


Per il settimo anno consecutivo, domani ritorna a Firenze la ''Befanata al sindaco'', l'iniziativa ideata e organizzata dal consigliere comunale di Forza Italia e presidente del 'Partito dei motorini-Simis', Jacopo Bianchi, che si svolgera' dalle 11 con ritrovo in piazza della Repubblica al Caffe' delle Giubbe Rosse. ''Nonostante il diniego della Giunta Domenici - dichiara Bianchi - la Befanata al sindaco si svolgera' come di consueto con la finalita' di contrastare e cambiare le scelte errate ed ingiuste della Giunta comunale sulla sulla mobilita'. Questa volta non avendo ottenuto l'autorizzazione per l'occupazione del suolo pubblico a causa della presenza della tramvia e casualmente del referendum, l'iniziativa si svolgera' in una modalita' itinerante senza musica e karaoke, con la la protesta della Befana incatenata''. Saranno anche distribuiti piccoli doni ai bambini presenti in piazza della Repubblica. All'iniziativa parteciperanno anche alcuni eletti negli enti locali e alcuni deputati fiorentini come il senatore Paolo Amato capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale e l'onorevole Guglielmo Picchi. ''Tutti i cittadini sono invitati a partecipare - e' l'invito di Bianchi - perche' l'iniziativa vuole sostenere le battaglie per risolvere le problematiche piu' scottanti della citta' come la mobilita' e la qualita' della vita, e quindi parleremo naturalmente della tramvia''

SETTIMA EDIZIONE 'BEFANATA AL SINDACO'


Per il settimo anno consecutivo, domani ritorna a Firenze la ''Befanata al sindaco'', l'iniziativa ideata e organizzata dal consigliere comunale di Forza Italia e presidente del 'Partito dei motorini-Simis', Jacopo Bianchi, che si svolgera' dalle 11 con ritrovo in piazza della Repubblica al Caffe' delle Giubbe Rosse. ''Nonostante il diniego della Giunta Domenici - dichiara Bianchi - la Befanata al sindaco si svolgera' come di consueto con la finalita' di contrastare e cambiare le scelte errate ed ingiuste della Giunta comunale sulla sulla mobilita'. Questa volta non avendo ottenuto l'autorizzazione per l'occupazione del suolo pubblico a causa della presenza della tramvia e casualmente del referendum, l'iniziativa si svolgera' in una modalita' itinerante senza musica e karaoke, con la la protesta della Befana incatenata''. Saranno anche distribuiti piccoli doni ai bambini presenti in piazza della Repubblica. All'iniziativa parteciperanno anche alcuni eletti negli enti locali e alcuni deputati fiorentini come il senatore Paolo Amato capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale e l'onorevole Guglielmo Picchi. ''Tutti i cittadini sono invitati a partecipare - e' l'invito di Bianchi - perche' l'iniziativa vuole sostenere le battaglie per risolvere le problematiche piu' scottanti della citta' come la mobilita' e la qualita' della vita, e quindi parleremo naturalmente della tramvia''

ANCORA UN ESPOSTO CONTRO LA TRAMVIA


Il Comitato popolare del quartiere fiorentino di Rifredi e l'associazione ecologista Gruppo d'Intervento Giuridico inoltrano un nuovo esposto (28 dicembre 2007, il precedente è dell'8 ottobre 2007) alla Commissione europea, ai Ministri dei beni ed attività culturali e dell'ambiente, al Sindaco di Firenze, al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Firenze, alla Commissione europea, alla Provincia di Firenze, alla Regione Toscana, al Soprintendente per i Beni ambientali e storico-artistici delle Province di Firenze, Prato e Pistoia riguardo il progetto del sistema tranviario dell'area vasta fiorentina che dovrebbe attraversare uno dei centri storici più importanti a livello mondiale, tutelato con vincolo culturale e paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004), stravolgendone caratteristiche culturali e vivibilità dei residenti. In particolare, poi, non si ha notizia dell'avvenuto svolgimento (con positiva conclusione) della necessaria procedura di "verifica preventiva" o screening finalizzata all'accertamento della necessità o meno della valutazione di impatto ambientale (direttive n. 85/337/CEE e n. 97/11/CE, D.P.R. 12 aprile 1996, legge regionale Toscana n. 79/1998) riguardo al progetto attuale, addirittura modificato con una deliberazione di Giunta comunale dello scorso 21 dicembre 2007.
Il progetto complessivo, secondo informazioni stampa (vds. anche Il Corriere della Sera, 2 ottobre 2007, pag. 22), comprenderebbe n. 3 linee (linea 1 Firenze - Scandicci, linea 2 Piazza della Libertà - Peretola; linea 3 Circonvallazione - Careggi, 46 km. in tutto), delle quali solo la linea 1 in corso di esecuzione dal 2005, prevede un investimento pari a circa 503 milioni di euro (non pienamente disponibili), rientra nel 1° programma delle infrastrutture e degli insediamenti produttivi di preminente interesse nazionale (artt. 1 della legge n. 443/2001, 1 del decreto legislativo n. 190/2002, delibera C.I.P.E. n. 121/2001, allegato B, punto 17) come “sistema a guida vincolata di Firenze (tramvia fiorentina)” e risulta finanziato anche con fondi comunitari in base al P.O.R. Toscana CReO 2007 - 2013, obiettivo "Competitività regionale e occupazione 2007 - 2013" (fondi complessivi 1,126 miliardi di euro) e prevede l'interessamento dei territori comunali di Firenze, Scandicci, Bagno a Ripoli e Sesto Fiorentino.
Il quartiere di Rifredi sarebbe interessato dalla linea 3 e vedrebbe pesantemente danneggiate le alberature storiche di vari viali, in particolare del Viale Morgagni (deliberazione di Giunta comunale n. 2007/G/00230 del 24 aprile 2007 e determinazione dirigenziale n. 2007/DD/04949 dell'11 giugno 2007). Il Viale Morgagni è da quasi un secolo abbellito da un'alberatura di circa 180 alberi ad alto fusto (lecci, cipressi, bagolari, platani) in grandissima parte in buona salute (relazione dott. for. Michele Marrani Romanelli del 12 luglio 2007), piantati dalla popolazione residente nel quartiere di Rifredi in memoria dei caduti dispersi del quartiere nella 1^ guerra mondiale (1915-1918). Fino a qualche anno fa era possibile rinvenire ancora i nomi dei dispersi su targhette apposte presso i singoli alberi. Il Viale e la relativa alberatura, identificati quale Parco della Rimembranza, sono qualificati "pubblici monumenti" ai sensi della legge n. 559/1926 e non possono che rientrare nella specifica tutela di cui alla legge regionale Toscana n. 60/1998 (art. 2, comma 1°, lettera b). Inoltre, quale "monumento" relativo alla prima guerra mondiale, rientra nella tutela disposta dalla legge n. 78/2001, che (art. 2, comma 5°) vieta i relativi "interventi di alterazione delle caratteristiche materiali e storiche" con sanzioni amministrative e penali (art. 10) in caso di trasgressione.
I fiorentini, in particolare i residenti del quartiere di Rifredi, hanno posto in essere numerose iniziative per scongiurare il grave rischio per il loro verde pubblico e per un centro storico di caratteristiche culturali uniche: un esposto (6 agosto 2007) sottoscritto da ben 515 cittadini, un ricorso (7 settembre 2007) ex art. 226 trattato U.E. inoltrato alla Commissione europea dal Comitato popolare di Rifredi e dall'associazione ecologista Gruppo d'Intervento Giuridico per la probabile carenza di procedure V.I.A., manifestazioni, una fiaccolata con circa 3.000 partecipanti (15 settembre 2007), petizioni, cartoline di protesta. In diverse occasioni manifestazioni spontanee della cittadinanza hanno fermato, per quanto possibile, inopinati quanto deleteri interventi di abbattimento di esemplari arborei dell'alberatura di Viale Morgagni e di altre strade cittadine. In merito sono state raccolte circa 13.000 adesioni ad una proposta di referendum comunale consultivo sulla linea 3 in base alla relativa vigente normativa, referendum che si terrà il 17 febbraio 2008.
Vi sono già stati, però, già tre assurdi interventi di abbattimento di alberi ad alto fusto nel Viale Morgagni (ottobre e novembre 2007) e lavori di manutenzione/modifica dei sottoservizi deleteri per l'alberatura, mentre nei mesi di novembre e dicembre 2007 sono stati piantati in sostituzione degli alberi abbattuti dei giovani esemplari di tiglio (che non appaiono poter validamente sostituire i positivi effetti ambientali/sanitari/climatici dei precedenti esemplari ad alto fusto, a ridottissima distanza dagli edifici, probabilmente addirittura non regolamentare (D.M. 5 novembre 2001, "norme funzionali geometriche per la costruzione delle strade"). Un sostanziale disimpegno è quello che ha purtroppo mostrato l'Unesco, mentre spiace constatare che insieme all'Amministrazione comunale anche molte associazioni ambientaliste e culturali locali parlano spesso di "alberi malati" quando sono invece al massimo dell'efficienza ambientale/sanitaria/depurativa (vds. V.A.S. termovalorizzatore Provincia di Firenze) e le pretese "malattie" non risultano se non in minima parte proprio dalle schede predisposte dalla medesima amministrazione pubblica e da esperti (relazione dott. for. Michele Marrani Romanelli del 12 luglio 2007). Gli alberelli (tigli) piantati in sostituzione dei maestosi alberi ad alto fusto tagliati sono poi in posizioni così anguste da far dubitare di un prossimo loro sviluppo. Nemmeno vi sarebbe una consistente diminuzione del traffico veicolare privato, diminuzione stimata dall'A.T.A.F., l'azienda del traffico pubblico fiorentino, in solo il 4 % ! Per non parlare poi di un centro storico dove - almeno alcune zone ad elevata densità di monumenti - dovrebbe esser eliminata qualsiasi forma di traffico veicolare, compreso un "tram" curiosamente simile ad un vero e proprio "treno".
Nonostante il numero considerevole delle proteste ed i rischi del sistema prescelto, il Comune di Firenze (titolare dell'opera attraverso una società concessionaria, la Tram di Firenze s.p.a.) non ha finora dato alcun segnale positivo, altro che i tanto sbandierati programmi elettorali che vantano la più ampia partecipazione dei cittadini alle scelte importanti per la città: eppure le richieste popolari non sono mai state folli, né irragionevoli: un deciso "blocco" a "questo" progetto di sistema tramviario e la successiva modifica di mezzi e tracciato per salvaguardare verde pubblico e centro storico con un progetto conosciuto e condiviso dalla cittadinanza. E' una vera e propria battaglia di civiltà.

ANCORA UN ESPOSTO CONTRO LA TRAMVIA


Il Comitato popolare del quartiere fiorentino di Rifredi e l'associazione ecologista Gruppo d'Intervento Giuridico inoltrano un nuovo esposto (28 dicembre 2007, il precedente è dell'8 ottobre 2007) alla Commissione europea, ai Ministri dei beni ed attività culturali e dell'ambiente, al Sindaco di Firenze, al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Firenze, alla Commissione europea, alla Provincia di Firenze, alla Regione Toscana, al Soprintendente per i Beni ambientali e storico-artistici delle Province di Firenze, Prato e Pistoia riguardo il progetto del sistema tranviario dell'area vasta fiorentina che dovrebbe attraversare uno dei centri storici più importanti a livello mondiale, tutelato con vincolo culturale e paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004), stravolgendone caratteristiche culturali e vivibilità dei residenti. In particolare, poi, non si ha notizia dell'avvenuto svolgimento (con positiva conclusione) della necessaria procedura di "verifica preventiva" o screening finalizzata all'accertamento della necessità o meno della valutazione di impatto ambientale (direttive n. 85/337/CEE e n. 97/11/CE, D.P.R. 12 aprile 1996, legge regionale Toscana n. 79/1998) riguardo al progetto attuale, addirittura modificato con una deliberazione di Giunta comunale dello scorso 21 dicembre 2007.
Il progetto complessivo, secondo informazioni stampa (vds. anche Il Corriere della Sera, 2 ottobre 2007, pag. 22), comprenderebbe n. 3 linee (linea 1 Firenze - Scandicci, linea 2 Piazza della Libertà - Peretola; linea 3 Circonvallazione - Careggi, 46 km. in tutto), delle quali solo la linea 1 in corso di esecuzione dal 2005, prevede un investimento pari a circa 503 milioni di euro (non pienamente disponibili), rientra nel 1° programma delle infrastrutture e degli insediamenti produttivi di preminente interesse nazionale (artt. 1 della legge n. 443/2001, 1 del decreto legislativo n. 190/2002, delibera C.I.P.E. n. 121/2001, allegato B, punto 17) come “sistema a guida vincolata di Firenze (tramvia fiorentina)” e risulta finanziato anche con fondi comunitari in base al P.O.R. Toscana CReO 2007 - 2013, obiettivo "Competitività regionale e occupazione 2007 - 2013" (fondi complessivi 1,126 miliardi di euro) e prevede l'interessamento dei territori comunali di Firenze, Scandicci, Bagno a Ripoli e Sesto Fiorentino.
Il quartiere di Rifredi sarebbe interessato dalla linea 3 e vedrebbe pesantemente danneggiate le alberature storiche di vari viali, in particolare del Viale Morgagni (deliberazione di Giunta comunale n. 2007/G/00230 del 24 aprile 2007 e determinazione dirigenziale n. 2007/DD/04949 dell'11 giugno 2007). Il Viale Morgagni è da quasi un secolo abbellito da un'alberatura di circa 180 alberi ad alto fusto (lecci, cipressi, bagolari, platani) in grandissima parte in buona salute (relazione dott. for. Michele Marrani Romanelli del 12 luglio 2007), piantati dalla popolazione residente nel quartiere di Rifredi in memoria dei caduti dispersi del quartiere nella 1^ guerra mondiale (1915-1918). Fino a qualche anno fa era possibile rinvenire ancora i nomi dei dispersi su targhette apposte presso i singoli alberi. Il Viale e la relativa alberatura, identificati quale Parco della Rimembranza, sono qualificati "pubblici monumenti" ai sensi della legge n. 559/1926 e non possono che rientrare nella specifica tutela di cui alla legge regionale Toscana n. 60/1998 (art. 2, comma 1°, lettera b). Inoltre, quale "monumento" relativo alla prima guerra mondiale, rientra nella tutela disposta dalla legge n. 78/2001, che (art. 2, comma 5°) vieta i relativi "interventi di alterazione delle caratteristiche materiali e storiche" con sanzioni amministrative e penali (art. 10) in caso di trasgressione.
I fiorentini, in particolare i residenti del quartiere di Rifredi, hanno posto in essere numerose iniziative per scongiurare il grave rischio per il loro verde pubblico e per un centro storico di caratteristiche culturali uniche: un esposto (6 agosto 2007) sottoscritto da ben 515 cittadini, un ricorso (7 settembre 2007) ex art. 226 trattato U.E. inoltrato alla Commissione europea dal Comitato popolare di Rifredi e dall'associazione ecologista Gruppo d'Intervento Giuridico per la probabile carenza di procedure V.I.A., manifestazioni, una fiaccolata con circa 3.000 partecipanti (15 settembre 2007), petizioni, cartoline di protesta. In diverse occasioni manifestazioni spontanee della cittadinanza hanno fermato, per quanto possibile, inopinati quanto deleteri interventi di abbattimento di esemplari arborei dell'alberatura di Viale Morgagni e di altre strade cittadine. In merito sono state raccolte circa 13.000 adesioni ad una proposta di referendum comunale consultivo sulla linea 3 in base alla relativa vigente normativa, referendum che si terrà il 17 febbraio 2008.
Vi sono già stati, però, già tre assurdi interventi di abbattimento di alberi ad alto fusto nel Viale Morgagni (ottobre e novembre 2007) e lavori di manutenzione/modifica dei sottoservizi deleteri per l'alberatura, mentre nei mesi di novembre e dicembre 2007 sono stati piantati in sostituzione degli alberi abbattuti dei giovani esemplari di tiglio (che non appaiono poter validamente sostituire i positivi effetti ambientali/sanitari/climatici dei precedenti esemplari ad alto fusto, a ridottissima distanza dagli edifici, probabilmente addirittura non regolamentare (D.M. 5 novembre 2001, "norme funzionali geometriche per la costruzione delle strade"). Un sostanziale disimpegno è quello che ha purtroppo mostrato l'Unesco, mentre spiace constatare che insieme all'Amministrazione comunale anche molte associazioni ambientaliste e culturali locali parlano spesso di "alberi malati" quando sono invece al massimo dell'efficienza ambientale/sanitaria/depurativa (vds. V.A.S. termovalorizzatore Provincia di Firenze) e le pretese "malattie" non risultano se non in minima parte proprio dalle schede predisposte dalla medesima amministrazione pubblica e da esperti (relazione dott. for. Michele Marrani Romanelli del 12 luglio 2007). Gli alberelli (tigli) piantati in sostituzione dei maestosi alberi ad alto fusto tagliati sono poi in posizioni così anguste da far dubitare di un prossimo loro sviluppo. Nemmeno vi sarebbe una consistente diminuzione del traffico veicolare privato, diminuzione stimata dall'A.T.A.F., l'azienda del traffico pubblico fiorentino, in solo il 4 % ! Per non parlare poi di un centro storico dove - almeno alcune zone ad elevata densità di monumenti - dovrebbe esser eliminata qualsiasi forma di traffico veicolare, compreso un "tram" curiosamente simile ad un vero e proprio "treno".
Nonostante il numero considerevole delle proteste ed i rischi del sistema prescelto, il Comune di Firenze (titolare dell'opera attraverso una società concessionaria, la Tram di Firenze s.p.a.) non ha finora dato alcun segnale positivo, altro che i tanto sbandierati programmi elettorali che vantano la più ampia partecipazione dei cittadini alle scelte importanti per la città: eppure le richieste popolari non sono mai state folli, né irragionevoli: un deciso "blocco" a "questo" progetto di sistema tramviario e la successiva modifica di mezzi e tracciato per salvaguardare verde pubblico e centro storico con un progetto conosciuto e condiviso dalla cittadinanza. E' una vera e propria battaglia di civiltà.

venerdì 4 gennaio 2008

EMERGENZA RIFIUTI ANCHE A FIRENZE



«Fa sorridere che sia l'assessore Paolo Coggiola ad affermare che siamo in emergenza rifiuti quando le responsabilità sono da attribuire a chi, in questi ultimi anni, aveva competenze e deleghe per evitare uno scenario degno di Napoli». E' quanto ha dichiarato la consigliera di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci. «Nei mesi scorsi - ha aggiunto l'esponente del centrodestra - avevamo già spiegato che i rifiuti saranno inviati prevalentemente in altre discariche in territorio regionale ma fuori l'Ato 6, l'ambito territoriale ottimale. La Provincia di Firenze e l'Ato 6 hanno avviato da tempo i necessari contatti con le Province e gli Ato competenti per territorio per stilare le convenzioni necessarie. Rispondendo ad una mia interrogazione, nel novembre scorso l'assessore Coggiola ha dichiarato che, per quanto riguarda i costi, allo stato attuale si è in grado solo di fare una previsione di massima basata su prezzi 2007, non avendo ancora a disposizione le necessarie convenzioni. Le stime prevedono che il costo dello smaltimento dei rifiuti passi da 127,15 euro a tonnellata del 2007 a 156,16 euro nel 2008, con un incremento del 23%. In questa cifra sono compresi, tra l'altro, 11,55 euro a tonnellata per il trasporto, 14 euro relativi al tributo regionale, la cosiddetta "ecotassa", 5,5 euro a tonnellata per l'"indennità di disagio" per l'impianto di Case Passerini. Dopo la sua chiusura di quest'ultimo saranno necessarie operazioni di bonifica che costeranno, ogni anno, 1milione 650mila euro. La lista comprende anche altri contributi: per i conferimenti alla discarica di Casa Rota, in provincia di Arezzo, 13,43 euro a tonnellata da versare all'Ato, per quelli alla discarica di Peccioli, 13,42 euro a tonnellata a favore del Comune di Peccioli. Infine è dovuto un contributo Provincia di Pisa pari a 10,32 euro a tonnellata e un ulteriore contributo all'Ato pari a 10,32 euro a tonnellata». « Si sta ragionando sull'affidamento diretto a Quadrifoglio per l'intera gestione del ciclo integrato dei rifiuti e del termovalorizzatore - ha concluso Gaia Checcucci - dimenticando che l'affidamento diretto, secondo la normativa, è illegittimo. Questa scelta è destinata ad essere annullata a seguito di un qualunque ricorso: in questo senso il quadro normativo è chiaro. Anche a livello dell'Unione europea gli orientamenti sull'affidamenti dei servizi sono espliciti e l'Italia rischia una nuova procedura di infrazione».

EMERGENZA RIFIUTI ANCHE A FIRENZE



«Fa sorridere che sia l'assessore Paolo Coggiola ad affermare che siamo in emergenza rifiuti quando le responsabilità sono da attribuire a chi, in questi ultimi anni, aveva competenze e deleghe per evitare uno scenario degno di Napoli». E' quanto ha dichiarato la consigliera di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci. «Nei mesi scorsi - ha aggiunto l'esponente del centrodestra - avevamo già spiegato che i rifiuti saranno inviati prevalentemente in altre discariche in territorio regionale ma fuori l'Ato 6, l'ambito territoriale ottimale. La Provincia di Firenze e l'Ato 6 hanno avviato da tempo i necessari contatti con le Province e gli Ato competenti per territorio per stilare le convenzioni necessarie. Rispondendo ad una mia interrogazione, nel novembre scorso l'assessore Coggiola ha dichiarato che, per quanto riguarda i costi, allo stato attuale si è in grado solo di fare una previsione di massima basata su prezzi 2007, non avendo ancora a disposizione le necessarie convenzioni. Le stime prevedono che il costo dello smaltimento dei rifiuti passi da 127,15 euro a tonnellata del 2007 a 156,16 euro nel 2008, con un incremento del 23%. In questa cifra sono compresi, tra l'altro, 11,55 euro a tonnellata per il trasporto, 14 euro relativi al tributo regionale, la cosiddetta "ecotassa", 5,5 euro a tonnellata per l'"indennità di disagio" per l'impianto di Case Passerini. Dopo la sua chiusura di quest'ultimo saranno necessarie operazioni di bonifica che costeranno, ogni anno, 1milione 650mila euro. La lista comprende anche altri contributi: per i conferimenti alla discarica di Casa Rota, in provincia di Arezzo, 13,43 euro a tonnellata da versare all'Ato, per quelli alla discarica di Peccioli, 13,42 euro a tonnellata a favore del Comune di Peccioli. Infine è dovuto un contributo Provincia di Pisa pari a 10,32 euro a tonnellata e un ulteriore contributo all'Ato pari a 10,32 euro a tonnellata». « Si sta ragionando sull'affidamento diretto a Quadrifoglio per l'intera gestione del ciclo integrato dei rifiuti e del termovalorizzatore - ha concluso Gaia Checcucci - dimenticando che l'affidamento diretto, secondo la normativa, è illegittimo. Questa scelta è destinata ad essere annullata a seguito di un qualunque ricorso: in questo senso il quadro normativo è chiaro. Anche a livello dell'Unione europea gli orientamenti sull'affidamenti dei servizi sono espliciti e l'Italia rischia una nuova procedura di infrazione».