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martedì 7 luglio 2009

Donzelli, Torselli, Draghi e Calì (PdL) espongono bandiera Tibet da Palazzo Vecchio

Protesta in occasione della visita a Firenze del Presidente cinese
(foto allegate)

«Non lo aveva fatto il sindaco e così ci abbiamo pensato noi ad
esporre la bandiera del Tibet sulla facciata di Palazzo Vecchio in
occasione della visita, oggi pomeriggio a Firenze, di Hu Jintao,
Presidente della Repubblica popolare cinese». E' quanto hanno
dichiarato Giovanni Donzelli e Francesco Torselli (PdL), il
consigliere al Quartiere 2 Alessandro Draghi e il consigliere al
Quartiere 3 Matteo Calì.
«Nei giorni scorsi - hanno spiegato gli esponenti del centrodestra –
avevamo fatto una specifica richiesta al sindaco Renzi, visto che
Firenze fa parte dell'associazione di Comuni, Province e Regioni per
il Tibet e che il Dalai Lama è cittadino onorario della nostra città».
«Non abbiamo avuto risposta – hanno aggiunto Donzelli e Torselli – da
qui la nostra decisione di esporre noi la bandiera del Tibet».
I quattro consiglieri del PdL hanno anche mostrato dal balcone di
Palazzo Vecchio due cartelli con scritto "Free Tibet" e "Remember
Tienanmen": «venti anni fa – hanno ricordato – c'era stata la rivolta
degli studenti cinesi poi repressa nel sangue. Ma alla luce di quanto
accaduto ieri nella regione dello Xinjiang possiamo dire che,
purtroppo, le abitudini di questo regime non sono cambiate».
«Non dimentichiamo che la Cina è un Paese che ha importanti legami
economici con l'Italia – hanno concluso Donzelli e Torselli – ma
questo non deve far dimenticare a nessuno, tantomeno al sindaco di una
città alla quale l'Onu ha attribuito la menzione di 'città operatrice
di pace', che nel Tibet e in tutta la Cina continuano a essere
sistematicamente violati i diritti umani. L'etica e la politica non
possono sempre sottostare alle leggi dell'economia». (fn)

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